eego è Antonio Castellano, direttore artistico di eventi, producer e songwriter calabrese. Lui è il nostro ospite della nostra sessantottesima vinilica e oggi vi parliamo del suo nuovissimo e fresco disco “POP DISEASE”.
10 tracce trip-hop cupo, su cui si alternano le voci di Arua e Anna oltre a quella di eego stesso, spesso disumanizzate e sopraffatte dagli effetti.
“POP DISEASE” è un disco ambizioso, difficile, a cui dover prestare attenzione. Non è pop nel senso comune del termine ma neanche solo sperimentale.
Il punto di forza è la varietà di atmosfere, dal glitch-pop alla Lo-Fi house, dall’avant hip-hop al piano rhodes della conclusiva “HER VEINS“. “POP DISEASE” è curato tanto nei suoni quanto nei testi: 10 canzoni che parlano dei malesseri comuni a tutti noi e, proprio per questo, sempre più pop. Un album completo, scritto e prodotto da lui stesso.

POP DISEASE come dicevamo è un viaggio attraverso i più comuni malesseri, un disco ambizioso che prima di tutto vuole lanciare due messaggi chiari e forti.
“1) paranoie, uso di psicofarmaci, asocialità, mental diseases non solo stanno diventando problemi troppo comuni tra i miei coetanei e tra i più giovani ma sono pure il frutto di un sistema marcio, che voglio combattere: il sistema capitalista.
2) Pop è l’abbreviazione di popolare: ad ammalarsi è il popolo perché nel gioco del capitalismo il ricco ha molte più carte in mano, ma la soluzione non è dentro al sistema ma fuori: nel ritorno alla bellezza della natura, dei tempi dilatati, dell’introspezione.“
Come sempre in esclusiva per Collater.al Mag, eego ha creato una playlist per conoscerlo meglio e soprattutto per conoscere meglio la sua ultima bellissima fatica.
“Pop disease è un po’ il mio disco della vita, ci sono pezzi scritti un sacco di tempo fa, scritti alla vecchia maniera, chitarra e voce. Nel 2017 ho cominciato a lavorarci, riarrangiando tutto secondo i miei ascolti più attuali e qua veniamo alla playlist.
Ho scelto i 40 brani che hanno influenzato POP DISEASE: ognuno di loro è stato fonte di ispirazione in qualche passaggio del disco.Ognuno di questi brani è passato dal mio stereo decine di volte ed è legato ad un preciso momento di questo strano triennio (2017-2019).
Ci troverete poca roba del 2020 perché una volta scritto il disco ed entrato in studio tendo ad isolarmi dal mondo esterno (musicale) per non subire ulteriori influenze, così tutto quello che ho ascoltato – e che ho inserito in questa playlist – si frulla in un mix tutto mio. Quello che ne è uscito questa volta è POP DISEASE.“
