Il futuro del fotogiornalismo: lo smartphone, ma non uno qualunque 

Il futuro del fotogiornalismo: lo smartphone, ma non uno qualunque 

Giulia Guido · 2 mesi fa · Photography

In una società in cui tutti hanno a disposizione un dispositivo in grado di fare foto, qual è il futuro del fotogiornalismo? È una domanda lecita quando, ogni giorno, qualsiasi notizia è correlata da fotografie o video realizzati da chiunque. Dovrebbe essere forse lo smartphone lo strumento dei fotoreporter? Sembra che, con il suo ultimo lancio, avvenuto a Berlino lo scorso 26 settembre, Xiaomi voglia dirci di sì. 

Si chiama Xiaomi 13T Pro il nuovo arrivato all’interno della gamma del colosso cinese della tecnologia e questa volta ha puntato tutto proprio sulla caratteristica che porta gran parte dei consumatori a scegliere un device, la fotocamera. Non lo ha fatto in sordina, però. Ha deciso di farlo con Leica, che da anni è al fianco di alcuni dei più conosciuti foto reporter di tutto il mondo. 

Noi abbiamo avuto la fortuna di testare la sua potenza di persona, ma per dimostrare a tutti che lo Xiaomi 13T Pro può davvero fare la differenza nel mondo della fotografia, Xiaomi ha chiamato un foto reporter e gli ha lanciato una sfida, realizzare un intero progetto con il loro nuovo smartphone. 

Giuseppe Nucci, foto reporter italiano e Istruttore di Leica Akademie, ha raccolto la sfida e con il suo Xiaomi 13T Pro è partito per la Maiella per raccontare l’entroterra e le montagne abruzzesi, il loro territorio e le persone che vivono questo piccolo gioiello italiano. Ha scelto questo luogo perché “tante mie storie partono dall’Italia interna, quella depopolata, quasi dimenticata, spesso abitata da chi tende a sopravvivere più che a vivere. Venendo da un paese e conoscendo la dinamica dei paesi e dei territori come questo cerco di raccontarli con la mia voce”, ci ha raccontato Giuseppe Nucci.

Fin dal primo scatto “mi hanno colpito la velocità operativa e la gestione della gamma dinamica – ha continuato il fotografo -, perché non è così facile per uno smartphone poter gestire delle scene che nel fotogiornalismo non sono settate, lavorando sempre con la luce naturale, che a volte è forte, a volte è debole o c’è molto contrasto”.

Basta uno sguardo veloce agli scatti di Giuseppe Nucci per percepire il livello qualitativo. “Abbiamo raccolto questa sfida per dimostrare che si può avere una narrativa utilizzando uno strumento che ognuno di noi può avere in tasca. Ovviamente è uno strumento pensato per un pubblico professionale, che ha nella qualità un punto di arrivo. L’experience che il fotografo ha è molto simile a quella che si ha mentre si usa la macchina fotografica”.

xiaomi

È a questo punto, dopo aver visto il risultato che si può ottenere con uno smartphone che ci siamo posti il quesito iniziale, qual è il futuro del fotogiornalismo? Tutti possono essere foto reporter? Lo abbiamo chiesto direttamente a Nucci che su questo argomento ha le idee molto chiare: “La differenza maggiore la fa chi sta dietro alla camera, the man behind the camera, la differenza è come ci sia approccia alla realtà, come si catturano le immagini. Quella che il foto giornalista ha è una differenza di approccio, si attiene a una determinata etica. Non tutti possono essere foto giornalisti, ma i foto giornalisti possono cominciare a pensare di poter lavorare con lo smartphone, soprattutto quando si ha a disposizione un oggetto come questo. Il lavoro che è stato fatto da Xiaomi e Leica è di un livello superiore, c’è stata tantissima attenzione alla fotocamera, all’ottica, al colore a come risulta essere il bianco e nero”.

Giuseppe Nucci è altrettanto convinto nel dire che la macchina fotografica non diventerà un oggetto obsoleto come i cd o le videocassette, ma che può e dovrà coesistere con i device più all’avanguardia aprendo nuove possibilità al foto giornalismo. 

A Berlino, in occasione del lancio di Xiaomi 13T Pro sono stati presentati anche i nuovissimi wearable Xiaomi Watch 2 Pro e Xiaomi Smart Band 8. Visita il sito di Xiaomi per scoprire tutte le caratteristiche di questi dispositivi. 

Ph courtesy: Xiaomi, Paola Mangiarotti

Il futuro del fotogiornalismo: lo smartphone, ma non uno qualunque 
Photography
Il futuro del fotogiornalismo: lo smartphone, ma non uno qualunque 
Il futuro del fotogiornalismo: lo smartphone, ma non uno qualunque 
1 · 14
2 · 14
3 · 14
4 · 14
5 · 14
6 · 14
7 · 14
8 · 14
9 · 14
10 · 14
11 · 14
12 · 14
13 · 14
14 · 14
Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri

Giulia Guido · 2 giorni fa · Photography

Lucas Cerri è un fotografo francese, nato a Cannes, che spazia dalle fotografie di viaggio ai ritratti, ma la vocazione per quest’arte è arrivata quasi per caso. 

Infatti, Lucas nasce come musicista, poi col tempo, oltre a esprimere emozioni, pensieri e sentimenti attraverso note e melodie, ha cominciato a fare anche attraverso le immagini. 

Da allora, che fosse analogica o digitale, la macchina fotografica ha sempre fatto parte delle sue giornate. 

Scorrendo il suo sito e addentrandoci nel suo portfolio possiamo notare fin da subito come Lucas Cerri riesca a spaziare dalla fotografia di viaggio, con cui ci porta in ogni angolo del mondo, dall’Islanda agli Stati Uniti, dal caldo Portogallo alla fredda Norvegia, a ritratti intimi e delicati. 

Tra i suoi lavori il nudo ha un ruolo preponderante e il corpo, con le sue forme e le sue linee, diventa quasi una scultura da catturare in tutta la sua naturalezza. Spesso, i corpi che scatta si trovano immersi nella natura, quasi sovrastati da essa e guardando le fotografie di Lucas Cerri sentiamo quel senso di libertà che proviamo quando ci immergiamo nelle profonde acque del mare, o quando corriamo lungo campi desolati. 

Qui sotto trovi una selezione di scatti, ma per scoprire tutti i lavori di Lucas Cerri visitate il suo sito e seguitelo su Instagram

Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
Photography
Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
Corpi in libertà, la fotografia di Lucas Cerri
1 · 13
2 · 13
3 · 13
4 · 13
5 · 13
6 · 13
7 · 13
8 · 13
9 · 13
10 · 13
11 · 13
12 · 13
13 · 13
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 

Giulia Guido · 5 giorni fa · Photography

Ai margini della società globalizzata – quella della sindrome da workaholism – e ai margini del giorno ha sempre vissuto una società che non si è mai posta confini o limiti di alcun tipo. È qui, tra le gente della notte, che dal 2018 al 2021 la fotografa Carolina Lopez ha vagato munita della sua macchina fotografica. 

Carolina Lopez è una giovane fotografa di origini latinoamericane che lavora tra gli Stati Uniti e l’Europa, dove ha preso vita il suo ultimo progetto fotografico “Les Nuits Fauves”. Le donne che popolano la vita notturna di città come Berlino, Praga, Londra, Las Vegas, Parigi e Milano sono le protagoniste dei suoi scatti. 

Con un’estetica super satura e un taglio quasi documentaristico il lavoro di Carolina è un’analisi sulla società consumistica, superficiale ed evidentemente ossessionata dalla moda e dall’estetica. Il flash accecante sella macchina fa luce su alcuni elementi, lasciandone altri totalmente al buio e restituendo quell’aspetto fugace e misterioso della notte. 

Grazie a una campagna di crowdfunding “Les Nuits Fauves” è diventato un libro ed è stato pubblicato dalla casa editrice italiana Selfself Books. Qui sotto potete trovare alcuni scatti del progetto, ma scopritelo per interno sul sito di Carolina Lopez e sul suo profilo Instagram

Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
Photography
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
Le donne della notte negli scatti di Carolina Lopez 
1 · 9
2 · 9
3 · 9
4 · 9
5 · 9
6 · 9
7 · 9
8 · 9
9 · 9
Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck

Anna Frattini · 5 giorni fa · Photography

Abbiamo già parlato di Linecheck, l’evento dedicato all’ecosistema musicale italiano e internazionale. Ci siamo andati anche noi e – attraverso la lente di Andrés Juan Suarez – questo è quello che abbiamo visto. Abbiamo respirato aria di novità in un’occasione di incontro e confronto che ci ha permesso di scoprire i nuovi talenti e molte delle nuove tendenze musicali. Insomma, un evento imperdibile nella cornice della Milano Music Week. Le nostre esibizioni preferite sono state quelle di Daniela Pes, 72-HOUR POST FIGHT e Post Nebbia. Quest’anno il tema era #ManyKisses, con la volontà di vedere la musica come un’ecosistema: una comunità poliamorosa che cresce attraverso il dialogo continuo tra i suoi membri, la circolazione di energia ispiratrice e creativa insieme allo scambio fra personalità affermate sulla scena e artistə emergenti. 

ph. Andrés Juan Suarez

Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
Photography
Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
Tutto quello che abbiamo visto al Linecheck
1 · 8
2 · 8
3 · 8
4 · 8
5 · 8
6 · 8
7 · 8
8 · 8
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini

Claudia Fuggetti · 1 settimana fa · Photography

“Come vivremmo se non avessimo dei modelli di genere già precostituiti?

È questo il quesito che si pone il progetto Gender Theory della fotografa e filmmaker Rossella Agostini. Dopo essersi laureata in direzione della fotografia presso il Columbia College di Chicago, l’artista ha deciso di focalizzare la sua ricerca sulla celebrazione dell’individuo in quanto tale e il suo rapporto con il mondo circostante.

L’esplorazione delle relazioni interpersonali sono evidenziate da un tipo di estetica che predilige soggetti visibili da lontano collocati in spazi vuoti: insieme alla valorizzazione di bellezze fuori dal comune Rossella crea così una coerenza narrativa. L’artista ha descritto la sua serie fotografica così:

“Gender Theory è una serie fotografica che rifiuta l’idea del binarismo di genere e ne esplora una realtà dove questa non sia una costruzione sociale. Accenna a temi come l’identità e la sessualità e dimostra come il sesso biologico, l’identità di genere e l’espressione di genere non sempre combacino”.

Attraverso un elegante gioco di ruoli, le immagini di Rossella raccontano una storia capace di arrivare immediatamente al pubblico, non è un caso che Gender Theory abbia vinto il London Photo Festival nel 2018.

Visita il sito dell’artista qui.

Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini | Collater.al
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
Photography
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
Gender Theory, il progetto fotografico di Rossella Agostini
1 · 12
2 · 12
3 · 12
4 · 12
5 · 12
6 · 12
7 · 12
8 · 12
9 · 12
10 · 12
11 · 12
12 · 12
Altri articoli che consigliamo