La galleria ArtNoble di Milano ha inaugurato ieri, 30 marzo 2023, la mostra personale dell’artista Zazzaro Otto (1988) dal titolo “Traslochi Heimat s.r.l” con un testo di Bruno Barsanti. Il titolo curioso e insolito dell’esposizione meglio esplicita l’antitesi presentata dai lavori scultorei esposti.
Heimat è una parola tedesca che si riferisce all’appartenenza ad un luogo o, ancora meglio, alla sensazione di sentirsi a casa, riconducendo a una dimensione famigliare. Heimat è anche il nome di una ditta di traslochi – s.r.l. per l’appunto – che introduce in questo modo il concetto di spostamento, in contrasto con l’aspetto casalingo preannunciato dal termine tedesco. Emerge dunque un aspetto conflittuale tra ciò che dovrebbe essere stabile e ciò che invece è in movimento. Ciò riconduce metaforicamente al percorso esistenziale, ad una sfera intima e personale messa in relazione a un’estetica bellica, rifacendosi ad una guerra interiore. Le opere di Zazzaro Otto affrontano con sfumature differenti concetti come l’adattamento, il cambiamento e il pericolo e, allo stesso modo, i meccanismi attuati dall’essere umano in queste specifiche circostanze.


Una prima metafora è presente nell’opera “I don’t know how, but I’m taller, it must be something in the water”, paragonando un motociclo al percorso di crescita. L’opera evoca un conflitto tra l’infanzia e l’età adulta. La prima simboleggiata dalla forma “a bicicletta” (tipica dei bambini) e dalla casetta colorata che trasporta sul retro, oltre alle merende presenti nel piccolo portabagagli; la seconda invece è espressa da elementi bellici, come l’accetta posta lateralmente. Una serie di contraddizioni, fatte di “armi e merende”, esplicitano le difficoltà della crescita e come spesso essa sia inconsapevole, rapida e inaspettata.


Una seconda opera emblematica è “SuperPleasureEmergencySofa (Il mio braccio per un divano)” che racconta visivamente il concetto di sopravvivenza e di capacità di adattamento. Zazzaro Otto realizza infatti un divano-letto portatile, che tenta di diventare una casa attraverso la presenza di elementi casalinghi come la lampada, la sveglia e i libri. Il conflitto però è sempre presente: se da un lato tenta un rilassamento, dall’altro rimane sull’attenti, pronta a partire e a scappare dal pericolo.
Altre opere in mostra, come gli elmetti in bronzo e le opere a parete, enfatizzano “l’idea che ognuno è responsabile del proprio movimento e della propria trasformazione” – come si legge dal testo di Melania Andronic.
La mostra è visitabile fino al 18 maggio 2023 in via Ponte di Legno 9, Milano.




Courtesy by Zazzaro Otto and ArtNoble Gallery