Un caffè al bar diventa arte nel Calendario Lavazza 2023

Un caffè al bar diventa arte nel Calendario Lavazza 2023

Giulia Guido · 5 mesi fa · Photography

Non esiste luogo più democratico di un bar. Il bar è di tutti e anche di nessuno. Il bar è all’alba e anche al tramonto. Il bar è per pochi minuti e anche per intere ore. Il bar è per lo sport e anche per gli affari. Il bar è in compagnia e anche da soli. Il bar è in piedi e anche seduti. Ma soprattutto il bar è caffè, e noi italiani lo sappiamo bene.
È proprio questo suo essere universale e unico allo stesso tempo, essere un po’ tutto e un po’ niente, ad aver ispirato il tema del Calendario Lavazza 2023

Dopo il Calendario 2021 con cui si invitava, in un periodo di incertezze e paure, a immaginare una nuova umanità e l’edizione 2022, curata da Emmanuel Lubezki e dedicata all’importanza di preservare il Pianeta per cambiare il futuro, quest’anno Lavazza invita all’apertura e sottolinea il valore della differenza come ricchezza collettiva

Questa volontà è stata racchiusa in YES! we’re OPEN, concetto che si collega da una parte alla riapertura dei bar di tutto il mondo dopo la pandemia e dall’altra all’apertura che come persone dobbiamo avere nei confronti di chi incontriamo. 

«Con questo nuovo progetto artistico Lavazza vuole interpretare e promuovere messaggi importanti legati alla diversità e all’inclusione e lo fa ripartendo dalle proprie origini, dalla base: il caffè, da sempre sinonimo di socializzazione, così come i numerosi locali che lo servono.» ha commentato Francesca Lavazza, Board Member del Gruppo Lavazza. 

A trasformare questo concetto in immagini è stata chiamata Alex Prager, fotografa e regista losangelina, che ha racchiuso in 12 scatti il complesso e stratificato mondo del bar. Oltre alla tazzina, a fare da fil rouge è l’inconfondibile stile delle sue fotografie: un gusto post-pop che si fonde ad atmosfere quasi surreali che sembrano uscite da una Hollywood anni ’50, ma che sa anche di futuro. Inoltre, tra i protagonisti degli scatti troviamo Levante, da sempre sensibile al tema delle differenze e capace di unire l’impegno e la grinta alla poesia. 

calendario lavazza

Ma il progetto YES! we’re OPEN va ben oltre il Calendario Lavazza 2023. In occasione del suo lancio, avvenuto ieri sera, giovedì 13 ottobre, in Triennale è stato presentato l’omonimo libro curato da Fabio Novembre. Il volume si presenta come un viaggio attorno al mondo per celebrare i dieci anni di impegno del Gruppo per la sostenibilità ambientale e sociale. Un modo per riscoprire le storie dei protagonisti degli ultimi 10 calendari, raccontate da Mario Calabresi e illustrate da Emilio Isgrò.

Ancora una volta, attraverso un progetto artistico curato fin nei minimi dettagli, Lavazza ci invita a migliorarci, mostrandoci come a volte un luogo talmente comune come il bar e una cosa così semplice come una tazzina di caffè possano ispirarci a essere persone migliori. 

calendario lavazza
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Un caffè al bar diventa arte nel Calendario Lavazza 2023
Photography
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Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie

Andrea Tuzio · 1 giorno fa · Photography

Dopo la sua performance al Coachella 2023 non priva di polemiche, si torna a parlare di Frank Ocean ma per questioni completamente diverse.

Homer, il brand indipendente di lusso lanciato due anni fa dallo stesso artista di Long Beach e che si occupa principalmente di realizzare e vendere gioielli come ciondoli, anelli, collane, orecchini diamantati, bracciali in argento riciclato e oro 18 carati, tutti prodotti artigianalmente in Italia e caratterizzati da forme divertenti e colori vivaci, ha pubblicato un libro fotografico.

Da pochi giorni infatti è possibile ordinare sul sito di Homer, al prezzo di 90€, Mutations, un libro fotografico di 48 pagine che rappresenta una retrospettiva di opere realizzate tra il 19 ottobre e il 22 dicembre 2022, per lo più foto scattate dallo stesso Ocean. 
Una serie di scatti che ci mostrano un lato del cantante statunitense nuovo, unico e che mostrano, ancora una volta, quanto sia raffinata e ricercata la sua estetica.

Se volete portarvi a casa una vera chicca da collezione come Mutations, il libro fotografico di Frank Ocean, vi basta cliccare qui.

Frank Ocean ha pubblicato un libro di sue fotografie
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I paesaggi malinconici di Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii

Anna Frattini · 14 ore fa · Photography

Alana Celii è una fotografa americana che ridefinisce tempo e significati scattando paesaggi e soggetti dall’aura malinconica e senza tempo. Ora photo editor del New York Times, precedentemente ha lavorato sia per il Wall Street Journal che per il TIME parallelamente alla sua carriera nella fotografia. La sua prima monografia, Paradise Falling, è una serie di fotografie che ridefinisce la sensazione di perdita mostrando cosa significa sentirsi persi attraverso metafore che guardano all’astrologia, al mito e al simbolismo.

Per Celii il punto di partenza è la natura, immortalata talvolta scattando senza soluzione di continuità e improvvisando. Dopo Paradise Falling, la fotografa americana ha iniziato un progetto nuovo alla scoperta dei paesaggi della West Coast dopo il suo trasferimento in California. In queste immagini è chiara la matrice californiana nelle textures e nei colori intensi riconoscibilissimi nei paesaggi sconfinati immortalati dalla fotografa.

Per scoprire altri scatti di Alana Celii qui il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Alana Celii

I paesaggi malinconici di Alana Celii
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La fotografia eterea di Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin

Giorgia Massari · 5 giorni fa · Photography

“Ci sono ipotesi diverse su come siamo venuti al mondo, c’è chi dice dagli animali come conseguenza dell’evoluzione della specie e c’è chi dice per mano di Dio, ma di certo sappiamo che quando lasceremo questo pianeta, ciò che resterà di noi sarà solo polvere.” con queste parole il fotografo italiano Matteo Zanin (1986) riflette sul nostro destino attraverso una serie di scatti di nudo artistico. La polvere, le briciole, i detriti, le ceneri sono il punto di partenza del suo progetto fotografico POLVERE in cui la materia naturale e il corpo umano diventano una cosa sola.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

In un’ambiente arido, privo di vegetazione, una donna nuda, dall’aspetto candido e leggero vaga nel desertico paesaggio, mimetizzandosi e amalgamandosi ad esso. “La donna è l’essere vivente che più si avvicina alla natura, perché come lei è l’unica che può creare un’altra vita.” riflette Zanin.

Gli scatti appartengono ad una sfera eterea, che rimanda lo spettatore ad uno scenario quasi apocalittico. L’ultima donna sul pianeta, una ninfa solitaria, in cerca di acqua, di una fonte di vita. Con il tempo il suo corpo si congiunge alla natura, fino a diventare parte della stessa. Contorcendosi imita le sue forme, abbracciandola le dimostra il suo amore.

La passione per la Street photography e il suo approccio cinematografico, oltre alla sua esperienza nel campo della moda, emergono particolarmente nella serie POLVERE, capace di riassumere l’identità artistica di Matteo Zanin e di restituire una serie di sentimenti contrastanti. La natura può dare ma può anche togliere.

Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al
Matteo Zanin Polvere | Collater.al

Courtesy and credits Matteo Zanin

La fotografia eterea di Matteo Zanin
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Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America

Anna Frattini · 7 giorni fa · Photography

Classe 1980, J. Jason Chambers è un fotografo americano che racconta l’America attraverso i suoi scatti, viaggiando di stato in stato e ispirandosi al New Topographics Movement. Scorrendo fra gli scatti del fotografo sembra di vedere un’America molto diversa da quella che ci immaginiamo. Insegne al neon luminose, stazioni di servizio e vecchie automobili sospese in un’atmosfera quasi cinematografica. Chambers sembra essere in continuo movimento, dalla California fino a Wall Street passando per il deserto. Le fotografie scattate a New York fanno da contraltare alle suggestioni desertiche del New Mexico e ai panorami texani di Marfa.

La riflessione di J. Jason Chambers su una nuova topografia influenzata dall’uomo si ispira a una mostra risalente al 1975 a Rochester, New Topographics. In questa occasione furono esposti 10 fotografi alle prese con l’arrivo del Concettualismo e del Minimalismo nella fotografia degli anni ’70. Il SFMoMA, nel 2010, ha deciso di riportare in vita questa mostra rivelando il ponte pre-esistente fra il mondo dell’arte contemporanea e quello della fotografia.

Il punto di incontro fra la fotografia di J. Jason Chambers e New Topographics sta nel rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Stazioni di servizio, motel o parcheggi fanno ormai parte del nostro immaginario quando si parla di paesaggistica così oggi come negli anni ’70.

J. Jason Chambers

Per scoprire altri scatti di J. Jason Chambers qui il suo profilo Instagram.

Le fotografie di J. Jason Chambers raccontano l’America
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