I DM, i Direct Message di Instagram per intenderci, sono diventati uno dei metodi di approccio più efficaci degli ultimi anni.
Ti vedo nel feed, trovo il tuo profilo e ti contatto senza troppe possibilità che tu non te ne accorga.
Questo con i comuni mortali ma anche, e soprattutto, con tutte le belle e i belli del web che con quei profili ci lavorano e, che per qualche inspiegabile ragione, diventano soggetti da bersagliare con proposte indecenti e poco considerabili di cui “Send nudes” è diventato il più soft ed elegante.
Ne sa qualcosa Atisha Paulson, fotografo di professione, che, complice un nome accostabile al viso di una donna, ha cominciato a ricevere proposte particolari da uomini convinti che le ragazze delle foto non fossero le sue modelle, bensì lui.
Non positivamente colpito dal tipo di messaggi ricevuti ha cominciato a pubblicarli sul suo profilo condannando alla gogna gli sventurati.
Il passo successivo è stato farne una fanzine, che, se pur in maniera ironica, sottolinea come i social media abbiano eliminato filtri e buone maniere rendendo i confini del “dove fermarsi” molto più labili di quanto dovrebbero essere.
DM, nome breve ed efficace, racchiude alcuni dei messaggi che ha ricevuto ma anche alcune delle risposte che ha regalato ai “fans” delle sue modelle.
Ogni fotografia porta accanto il suo commento, “How much for sex”, “I love you, send nudes”, “You awesome boobs baby”, e non nasconde il suo sdegno per un’attività ormai largamente diffusa.
“A lot of the people messaging thought I was a woman, maybe because of my name, but it made me think to myself, ‘what woman would want to see this.’ The answer was obvious — NONE,” – Atisha Paulson
La fanzine è momentaneamente sold out, ma per farvi un’idea guardate qui.