Se non conosci Dominic Fike, questo è il momento giusto per farlo – anche se sicuramente l’avrai già visto nella famosa serie Euphoria nel personaggio di Elliot. Proprio come lui, anche Dominic ha un passato turbolento, segnato da un’infanzia difficile e dalle dipendenze, che l’ha portato a concepire il suo nuovo album, “Sunburn”. In occasione dell’uscita, disponibile su tutte le piattaforme da venerdì 7 luglio, l’artista di Naples (Florida) incontra Zane Lowe di Apple Music per dare vita a un’intervista intima.
Nel corso dell’ampia conversazione sulla sua vita, Dominic racconta gli ultimi tre intensi anni che lo hanno portato alla realizzazione di quest’album, aprendosi sulle sue lotte contro le dipendenze, sulle storie d’amore sul set, sull’imparare a stare da solo, sulla musica e molto altro.
Insomma, Dominic Fike in queste righe che seguono – divise in piccoli capitoli – mostra prima il suo essere umano più privato e poi il suo lato d’artista.

Tre anni difficili
Sono riuscito ad andare avanti. Tre anni fa ho pubblicato un album in un periodo in cui ero in piena dipendenza dalle droghe e non ero realmente in grado di fare musica. Ho dovuto passare un paio di anni in riabilitazione, ma al mio ritorno sono riuscito comunque a completarlo. Mi sono guardato dentro. Ho dovuto realmente comunicare con i produttori e le persone con cui lavoro. Sono grato di essermi tolto questo enorme carico dalle spalle. Ora che l’album è fuori, sono eccitato all’idea di promuoverlo.
Il sole della Florida come ispirazione
C’è qualcosa di libero e sexy nel sole della Florida, i segni che ti lascia l’abbronzatura, le persone a malapena vestite per il caldo, tutti che corrono in giro e urlano volgarità per le quali il mondo non sarebbe realmente pronto. La Florida è unica in questo genere di cose. È un tipo di vita indelebile, ti segna.
Le difficoltà durante l’adolescenza
La mia adolescenza è stata davvero frenetica. Era un periodo in cui non riuscivo a stare fermo, ero molto instabile mentalmente e fisicamente. Ho ascoltato molta musica e ho cercato di capirne i meccanismi. Quello che mi ha davvero salvato da quei tumulti sono stati lo studio e la community di musicisti che ho conosciuto. Ricordo di aver conosciuto 5 o 6 ragazzi che facevano musica come me, ci siamo uniti in un gruppo e abbiamo creato una sorta di movimento. Credo che, dal momento in cui sono stato stato senza una casa per un bel po’ di tempo, quello che mi ha davvero aiutato siano stati proprio la musica e gli amici. C’era una tendenza a ignorare le difficoltà dell’adolescenza. Nessuno voleva realmente vederle. Credo che il potere della musica e dei fan sia proprio quello di strapparti dall’oscurità.
Crescere con le droghe
Sono desensibilizzato. Tutti gli adulti che vedevo da piccolo erano spacciatori. Ci ero abituato. Non era così scioccante per me, sapevo di dover mantenere queste informazioni come un segreto e la cosa neanche mi infastidiva. Era una cosa come un’altra, con cui sono cresciuto. Non ho mai avuto realmente paura delle droghe, erano inevitabilmente normalizzate.
Il rapporto con la fama
Credo che il concetto di grandezza sia soggettivo. Per alcuni sono famoso, mentre per molti altri non lo sono. Recitare in Euphoria ha sicuramente cambiato le cose.
Perché lavoriamo tutti duramente se poi, alla fine, la fama fa schifo? Mangiare gratis mi piace, cazzo. Tranne quando sono in bagno e la gente viene comunque da me.

Misurare il successo
Sicuramente il successo si misura con i soldi. All’inizio mi sentivo come se ci fosse troppa pressione. Mi sentivo in una situazione di insicurezza generale con tutta questa storia della musica. Ho sempre avuto un rapporto complicato con la sicurezza e la mia incolumità. Da bambino mi sono spostato molto e non avvertivo di avere realmente una casa. Sicuramente questa cosa deriva dal fatto che non sentivo di avere realmente una casa. Ho sempre preso le mie decisioni con molta, troppa attenzione. Ora invece mi sento più sicuro.
I social sono una merda
Ah beh, se dipendesse da me non mi vedresti mai su quella merda. Probabilmente li userei solo per postare da ubriaco alle 3 del mattino. Li tratterei come una scemenza. Non è da me fare un post su una canzone che ho pubblicato, mentre per alcune persone usare i social se fai musica è matematico.
Sappiamo tutti benissimo che se fai musica e usi i social devi categoricamente essere sotto gli occhi di tutti. Ecco, forzare una connessione tra questi due elementi mi sembra un modo di imbrogliare il sistema. Ricordo un’intervista di Julian Casablanca, in cui diceva che lui fa canzoni “da ballare e basta”. Questo è proprio quello che sto cercando di fare io. Poi se la gente ci trova un significato più profondo, ben venga.
L’attesa degli album
Mi sono sempre concentrato molto sulla musica, quest’album è solo una delle tante compilation che dimostra come io sia sempre in studio. Faccio sempre tanta musica. Anche adesso, con questo album che è appena uscito, potrei tranquillamente voler pubblicare altra musica ancora.
Sicuramente sento di aver messo il cuore in queste canzoni, ma non con l’intenzione di farne un album intero. Sento di poter esprimere molto anche solo con quattro canzoni. Un’altra cosa che non mi piace dell’industria discografica è il tempo di attesa per pubblicare un tuo pezzo. Non voglio dover fingere che queste canzoni non le abbia scritte 3 anni fa. Appena finisci un pezzo, vuoi subito pubblicarlo. Sono sicuro che molti artisti mi capiscono in questo.

L’influenza rock
Mi piacciono in suoni pop, un po’ UK e po’ chitarra distorta. Per quanto riguarda il mio timbro vocale invece, ho sempre cercato di ottenere un tono simile a quello dei The Strokes. L’ho sempre voluto.
I suoni spesso sono più importanti delle parole. La voce è come un assolo di chitarra. Anche Damon Albarn e Anthony Kiedis lo fanno spesso. In questo lavoro discografico mi sono concentrato sul tentativo di rendere la mia voce come una seconda chitarra.
La chiusura delle relazioni, gli appuntamenti con le celebrità, le storie d’amore sul set e l’uso di droghe sul set di “Euphoria”
In questo momento sono fuori dal giro, ho smesso di avere relazioni. Se esci con qualcuno di famoso e poi c’è una rottura tra di voi, è possibile che vedrai quella persona su un cartellone pubblicitario. Mio Dio, è una cazzata.
Per quanto riguarda il set di Euphoria, posso dirti che ero un tossicodipendente che recitava in uno show principalmente incentrato sull’uso di droghe. È stato molto difficile. Sam, regista e scrittore, mi ha assegnato un “sober coach”, una persona sempre al mio fianco. Ma non ha funzionato…
Ho fatto tantissime cazzate in quello show, sono stato anche rimproverato per questo e per poco non mi hanno cacciato dal set. Mi prendevano da parte e mi dicevano “Amico, non puoi fare così”. Hanno anche dovuto usare scene in cui ero realmente fatto.
Tornare su quel set da sobrio sarà tosta, penso di avere un rapporto migliore con tutti adesso. O meglio, quasi tutti. Siamo tutti persone adulte, penso che andrà bene. Per me è come spogliarmi davanti a qualcuno che recita, sai che stai per mostrare una delle tue parti più vulnerabili. Questo ti permette di accelerare le relazioni con le persone con cui entri in contatto.

Drake come esempio
Adoro Drake. “If You’re Readind This, It’s Too Late” è stupendo.
Anche “Take Care”. L’altro giorno l’ho riascoltato mentre ero in aereo. Wow. Sono stato a casa sua a Toronto ed è stato tutto pazzesco. Ha capito tutto di questo gioco. È un esempio lampante di come puoi realmente fare i soldi con questa roba ma, soprattutto, non si prende troppo sul serio.
Dalla terapia allo stop alle droghe
Mi piace la terapia, anche se di recente ho smesso di farla. Devo trovare un buon terapeuta. Mi ritrovo sempre ad andare da queste signore anziane e bianche che sono fantastiche, ma oggettivamente non abbiamo molto in comune. Preferisco parlare con le donne, mi tranquillizza. Ma c’è anche di mezzo il fatto che non condividiamo molte delle stesse esperienze di vita. Non vado più in terapia da poco, avvertivo di non guadagnarci più nulla. Era come se pagassi e basta.
Sento la necessità di avere un mentore, qualcuno di più grande di me. Per questo sentivo la necessità di andare in terapia. Forse se parlassi con qualcuno che ha già vissuto tutta questa merda, starei meglio. È molto strano per me, sento di essere dipendente dagli esseri umani e mi piace averli intorno, ma avverto che gli altri percepiscano in modo migliore la solitudine. Spesso, durante i primi periodi da sobrio, mi chiedevo sempre “Che cazzo faccio quando sono solo?”
Volevo sempre essere in qualsiasi altro posto che non fosse il mio corpo. Questo tipo di dinamica si è riversata nelle mie relazioni sentimentali e sociali, spesso infatti è la causa della fine delle mie relazioni interpersonali.
La ricerca della stabilità
Desidero avere stabilità nella mia vita, ma non so…devi continuare a vivere e andare avanti finché non ti fanno male i piedi, altrimenti sento di non meritarmela.
So sicuramente che voglio continuare a fare musica nella mia vita e a volte sento la necessità di trovare una ragazza carina e tranquilla, che sia un dottore, un cazzo di avvocato o qualcosa del genere per stare con lei per il resto della mia vita e morire in pace. Questa è la mia idea di stabilità e si riversa sempre in un’altra persona. Avverto di essere tendente a sviluppare rapporti di codipendenza affettiva.

Il rapporto con il fratello minore
Lo tengo d’occhio, infatti l’ho appena mandato in riabilitazione. Ora sta bene. In passato abbiamo condiviso molte esperienze, belle e meno belle.
È il mio migliore amico da quando eravamo bambini. È l’unica persona che sa tutto su di me, lui è il mio fratellino. So di poter essere completamente onesto con lui, al 100%, e che non i sarà mai nessuno sul pianeta con cui possa essere così senza filtri. Abbiamo due anni di differenza e nella vita abbiamo condiviso di tutto: cibo, letti, tutto. Fa musica, è davvero bravo e soprattutto ha una voce migliore della mia. Inoltre ha appena avuto un bambino e sto cercando di farlo trasferire in California, per dargli un’occasione nel music business.
La collaborazione con Paul McCartney
Non mi ha mai deluso. È ancora qui con noi, fino in fondo. È una delle star più longeve di sempre con cui abbia mai collaborato, inutile dire che lo ammiro molto.
Le sue idee hanno sconfitto il tempo, certe cose che ha fatto e detto sono eterne. Una delle persone più pulite che abbia mai incontrato.
Per ascoltare “Sunburn”, clicca qui.
Courtesy Apple Music