Dal 22 Marzo fino al prossimo 4 Aprile, il flagship store di originals si trasformerà in una mini art exhibit in cui 4 artisti, selezionati dal curatore Caio Twombly, metteranno in mostra delle opere il cui tema fondamentale è la griglia, già protagonista del nuovo modello adidas Originals DEERUPT, lanciato lo scorso 15 Marzo.
Uno degli artisti selezionati da Twombly è Luca Grottoli, il fotografo nato a Parma ora trasferitosi a Milano, che ha fatto della sensibilità e della semplicità caratteristiche predominati della sua arte.
Lui è il primo delle 5 personalità che intervisteremo per voi e ci ha raccontato di come ha incontrato la fotografia, del suo percorso e di com’è nata la sua collaborazione con adidas.
Come hai iniziato e qual è elemento più rappresentativo del tuo modo di fare arte?
Ho iniziato molto piccolo a scattare per gioco con una polaroid che mi è stata regalata da una zia dopo un incedente in bicicletta.
Col passare del tempo ho sempre scattato foto per gioco più che altro.
All’età di 19 anni ero piuttosto confuso riguardo il mio percorso di vita e siccome mi sono sempre divertito nel scattare foto ho pensato che sarebbe stato bello farlo diventare un mestiere.
Essendo di Parma, mi sono spostato a Milano, dove non conoscevo niente e nessuno legato al mondo della fotografia.
Per prima cosa ho fatto un colloquio con una scuola di fotografia molto costosa, mio padre già non essendo d’accordo con la mia scelta, una volta sentitosi riferire la cifra del corso, quasi mi ha tirato il telecomando dietro.
Sono molto felice che le cose siano andate cosi perché sono stato obbligato a lottare per crearmi il mio percorso da solo che è stato lungo e faticoso.
Per me fare fotografia è una cosa molto intima e penso che richieda un lungo processo di crescita che di fatto dura fino al giorno in cui decidi di smettere.
La crescita in ambito professionale è molto legata alla mia crescita personale.
Come dicevo all’inizio per me la fotografia è stata fin da subito un gioco, ho provato ad allinearmi a quello che vedevo in giro ma non riuscivo ad ottenere immagini che mi soddisfacessero.
Dal momento in cui ho scelto di portare una sorta di infantilismo puro all’interno delle mie immagini ho iniziato a sentirmi più vicino al risultato che volevo ottenere.
Nelle immagini che scatto cerco sempre di inserire elementi ironici e puri cercando di sdrammatizzare una cosa che alle volte viene presa troppo sul serio.
Qual è il tuo approccio creativo quando ti misuri con un nuovo progetto?
Prima di tutto cerco di capire quali sono le esigenze del progetto.
Dopodiché inizio a girare intorno al punto cardine che ho andando ad aggiungere elementi per strutturarlo sempre di più portandolo il più possibile vicino alla mia estetica.
In ambito commerciale ci sono più compromessi da raggiungere di solito, in ambito editoriale generalmente è un po’ più semplice.
La bravura di un fotografo professionista credo che stia nel saper rendere felice il committente ma nello stesso tempo riuscire a mantenere un’identità personale forte.
Com’è nata la tua collaborazione con adidas per il lancio di DEERUPT e che tipo di intervento hai pensato di realizzare?
Ho conosciuto da relativamente poco un ragazzo che lavora per adidas, Carlo Palazzo, con il quale mi sono trovato subito da un punto di vista personale.
Abbiamo molti punti di vista in comune di conseguenza quando ha iniziato a sviluppare il lancio di DEERUPT penso che si sia creata un occasione di condividere qualcosa anche a livello professionale, è stata una cosa molto spontanea.
Avevo prenotato un volo per l’India e Carlo mi ha chiesto di realizzare qualche immagine per questo evento, mi ha fatto molto piacere avere la possibilità a di scattare in un ambito come questo, ho anche la fortuna di essere fidanzato con una Stylist, Francesca Ferretti, che mi asseconda e aiuta sempre in questo genere di avventure quindi è stato bello condividere questa esperienza con persone a cui voglio bene.
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