Lee Price è una donna che dipinge donne. Olio su canvas o lino. Tom Moore, il fotografo con cui collabora, scatta centinaia di foto. Lee Price ne sceglie una, la copia su carta da lucido, poi sulla tela, dove applica il colore, due o tre strati di pittura, affinché l’immagine risulti iperrealistica.
Lee Price è una donna che dipinge donne, donne che mangiano.
I luoghi scelti sono i più intimi che si possano immaginare, la camera da letto o, meglio, la vasca da bagno. L’occhio è spudoratamente voyeur, quasi guardasse dallo spioncino di una porta, ma non è così.
Le donne raffigurate sono infatti viste dall’alto, per cogliere la scena in modo più completo, come si fossero nascoste in una casa senza tetto, per consumare la loro colpa sperando in fondo che qualcuno le veda. Spesso, grazie a questo espediente, non ne vediamo il volto, a volte sono loro a coprirlo, altre ancore, le più agghiaccianti, sono a volto scoperto, con lo sguardo fisso, compulsive e senza vergogna. A circondarle, la solitudine e il cibo, come una trappola, come una consolazione. Soprattutto dolci, dalla classica vaschetta di gelato fino alle torte, tante, troppe.
Dopo aver visto i krapfen sparsi su un letto immacolato, morsi e buttati lì, a sporcare le lenzuola con la loro marmellata troppo rossa per non ricordare il sangue, sarà difficile per voi fare colazione domattina.