10 fotografi del Grant di Liquida da scoprire 

10 fotografi del Grant di Liquida da scoprire 

Giorgia Massari · 1 mese fa · Photography

Liquida photofestival torna a Torino con la sua seconda edizione a cura di Laura Tota e inserito nella cornice di Paratissima. Dal 4 al 7 maggio 2023, le fotografie selezionate dall’open call animeranno le sale della Cavallerizza Reale con l’obiettivo di diffondere speranza, bellezza, condivisione, coesistenza, resilienza e amore, in accordo con il tema “Better Days Will Come”. Il festival sarà diviso in tre sezioni: l’area Exhibition accoglierà i migliori progetti fotografici, mentre la sezione Grant ospiterà i dieci scatti selezionati dalla giuria e, infine, l’area EdiTable sarà dedicata all’editoria.
In attesa dell’inizio del festival, scopriamo i dieci fotografi vincitori del Grant con i loro scatti.

Liquida Photofestival | Collater.al

#1 Alvaro Gómez Pidal – A ladder in front of the Ministry in Moscow. An accidental allegory full of meanings of things that were to come.
Alvaro Gómez Pidal è un fotografo, artista e filmmaker spagnolo, nato a Madrid nel 1989. Pidal intende la fotografia come una semplice reazione alla vita, lui stesso, citando Jonas Mekas, afferma “I film because I live, and I live because I film”.

Liquida photofestival | Collater.al


#2 Chiara Benzi – Capri
Chiara Benzi è una fotografa bolognese che incentra la sua pratica sulla manipolazione fisica e digitale delle proprie fotografie. Ad un’immagine che per antonomasia è il riflesso della realtà, applica un’alterazione che sfiora l’alienazione. La fotografia “Capri” evoca una roccia che appare come un ghiacciaio ma, allo stesso tempo, il titolo rimanda ad uno scenario marittimo ed estivo.

Liquida photofestival | Collater.al

#3 Ernesto Sumarkho – Emilia
Ernesto Sumarkho è un Art Director e fotografo nato in Venezuela, che utilizza un approccio concettuale alla fotografia per esplorare temi riguardanti la natura, le persone, l’identità e il modo in cui interagiscono tra loro. In “Emilia” si ispira al realismo magico per esplorare i confini tra realtà e fantasia.

Liquida photofestival | Collater.al

#4 Pasquale Fanelli – Fiore mio 
Pasquale Farinelli è un fotografo autodidatta, classe 1986. Attraverso la fotografia esplora gli ambienti, osserva gli oggetti e indaga le persone, ponendo una particolare attenzione a quegli atteggiamenti sclerotici e ossessivi che caratterizzano la nostra quotidianità. L’approccio è quello di un voyeur curioso che enfatizza i dettagli in un modo quasi feticista.

Liquida photofestival | Collater.al


#5 Alessandro Truffa – Fuoco contro Fuoco
Alessandro Truffa nasce a Torino nel 1996 e frequenta l’ISIA di Urbino, esplorando la restituzione editoriale dell’immagine. Recentemente pubblica “Fuoco contro Fuoco”, il suo primo fotolibro incentrato su un antico rituale utilizzato per la cura del fuoco di Sant’Antonio e basato sul principio di analogia e sull’uso di elementi naturali.

Liquida photofestival | Collater.al

#6 Elena Costa – Inverno 
Elena Costa nasce nel 1997 a Moncalieri. La fotografa ricerca l’essenza naturale delle cose, con la consapevolezza che niente resta, che tutto è effimero e in continuo divenire. Per questo la sua fotografia ha un approccio emozionale che evidenzia attraverso l’uso della pellicola e della luce.

Liquida photofestival | Collater.al

#7 Vito Lauciello – True white horse 
Vito Lauciello insegue la sua passione per la fotografia fin da piccolo, sviluppando una forte passione per la fotografia analogica. I suoi progetti ritrattistici partono dal soggetto: si lascia ispirare da esso e sviluppa una relazione empatica che gli permette di costruire il progetto  attraverso un connubio tra personaggio e sensazioni. Nel caso di “True white horse” il fotografo si concentra sul dettaglio dell’occhio, evocando con un solo elemento l’intero soggetto: il cavallo.

Liquida photofestival | Collater.al

#8 Erica Bardi – Untitled 
Erica Bardi nasce a Napoli nel 1998. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera e successivamente frequenta il Cfp Bauer. All’interno della sua ricerca fotografica è evidente una componente autobiografica. Essa emerge dai ricordi, evocati dai luoghi e dai soggetti. Con la fotografia, Bardi intende coniugare la maternità ad una sfera intima e personale, attraverso una dimensione irrealistica.

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#9 Blanka Urbanek – Untitled 04 
La fotografa polacca ma di adozione austriaca Blank Urbanek, vive e lavora a Vienna. Il suo approccio alla fotografia è realistico e naturale. A volte è parte della messa in scena fotografica mentre altre volte è solo un’osservatrice. Lei stessa vede il suo lavoro come una poesia malinconica.

Liquida photofestival | Collater.al

#10 Lucrezia Testa Iannilli – Untitled, from theseries New Humans, New Gods
Lucrezia Testa Iannilli nasce a Roma nel 1977 ed è una fotografa e performer che lavora con indagini trasversali, ricercando le debolezze e le criticità del settore dell’arte, con un focus sulla sfera relazionale. Attraverso le installazioni fotografiche open air, site-specifico e cicli performativi con l’uso del corpo umano e animale, Lucrezia Nelle sue pratiche di ricerca interviene con installazioni fotografiche open air, site-specific e cicli performativi in spazi decontestualizzati, utilizzando il corpo umano e animale.

Liquida photofestival | Collater.al

Scopri i talk, gli incontri e più informazioni sulle varie sezioni al sito di Liquida photofestival.

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Com’è andato il MI AMI 2023

Com’è andato il MI AMI 2023

Anna Frattini · 4 giorni fa · Art

Siamo stati alla diciassettesima edizione del MI AMI all’Idroscalo di Milano fra veterani del festival e nuovi arrivati insieme a molte sorprese. L’appuntamento di quest’anno è stato lanciato come una vera e propria caccia la tesoro per l’unitissima community del festival. Il MI AMI rivendica anche quest’anno la propria vocazione come motore di cose nuove, accelleratore di incontri ed esperienze.

Una line-up infinita e costellata di artisti appartenenti a generi diversissimi fra cui i Verdena, L’Officina della Camomilla ma anche Ginevra con il suo pop elettronico. Imperdibili le performance di Lovegang126, Giuse The Lizia e Drast venerdì e Coez, Nayt e Mecna insieme ai Coma Cose e Fulminacci nella giornata di sabato insieme a Rondodasosa, per la sua prima data italiana dopo le controversie. Ci sono stati anche degli ospiti a sorpesa fra cui gli Ex Otago la prima sera, Willie Peyote sul palco con Fulminacci e Coez e Frah Quintale sul palco Dr. Martens.

Per altri scatti dal MI AMI qui il loro profilo Instagram.

Ph. courtesy Andrés Juan Suarez

Com’è andato il MI AMI 2023
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Richie Culver: il cinismo è arte?

Richie Culver: il cinismo è arte?

Giorgia Massari · 4 giorni fa · Art

Con soli 8 euro in tasca, il giovane diciassettenne Richie Culver lascia la sua casa a Hull, un paese nel Nord dell’Inghilterra, per inseguire la sua ragazza dell’epoca a Londra. Da qui ha inizio la sua carriera da artista, mosso dall’amore e senza alcuni studi artistici alle spalle.
Culver inizia a fare arte tra le strade e poi, inaspettatamente, la sua opera “Have you ever really loved anyone?”, un collage con un ritaglio di Jesse Owens, venne esposta alla Tate Modern di Londra durante una mostra collettiva. Richie Culver ora ha 44 anni ed espone le sue opere in tutto il mondo, riscuotendo grande successo grazie soprattutto alle sue frasi schiette e crude, scritte su tela

Richie Culver | Collater.al

La sua poetica ruvida proviene dal suo passato e le frasi sono spesso auto-biografiche. Richie Culver nasce da una famiglia di classe operaia, in un ambiente disilluso che influisce in modo preponderante sui suoi pensieri e di conseguenza sulla sua arte. Dalle sue frasi è evidente la sua lotta nei confronti del sistema di classi e della mascolinità contemporanea.
Le sue frasi ciniche conservano un umorismo oscuro e diventano universalmente comprensibili. Con la loro semplicità e attingendo dai luoghi comuni, fortemente combattuti dall’artista, le frasi di Culver sono in grado di comunicare con qualsiasi persona, di ogni provenienza e classe sociale. 

Richie Culver | Collater.al

Tra ironia e cinismo, Richie Culver si schiera contro la tecnologia e in particolare contro il mondo dei social. Emblematica è l’opera controversa “Did U Cum Yet?”, una delle sue classiche scritte a spray su tela, che diventò immediatamente virale su Instagram. In quanto l’opera stessa è una critica all’uso smoderato dei social, in cui l’artista paragona l’atto della masturbazione al bisogno di nutrire il proprio ego postando la propria arte su Instagram, Culver decide di distruggere l’opera originale. Realizza però un libro che contiene tutti gli screenshot dei commenti in risposta al pezzo, per lo più critiche.

Richie Culver | Collater.al

Oggi Richie Culver è un artista eclettico. La sua pratica spazia dalla pittura, alla scultura, alla fotografia e alla performance digitale. Attualmente la sua carriera è rivolta in particolare alla musica. I suoi pezzi audio diventano una continuazione dei suoi dipinti, oscillando tra musica e poesia.  

Courtesy Richie Culver

Richie Culver: il cinismo è arte?
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Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor

Il mondo subacqueo di Jason deCaires Taylor

Anna Frattini · 3 giorni fa · Art

Jason deCaires Taylor è uno scultore, ambientalista e fotografo professionista impegnato nella costruzione di musei e parchi di sculture subacquei. I temi trattati da Taylor riguardando l’emergenza climatica, l’attivismo ambientale e la capacità rigenerativa della natura.

Rimanendo sott’acqua, le sculture dell’artista si trasformano e con il passare del tempo forniscono un nuovo habitat per la fauna e la flora marina. Il tutto realizzato con cemento durevole, in grado di fornire una piattaforma stabile che consente ai coralli di attaccarsi e crescere. L’unicità di queste sculture subacque si concentra sul rapporto fra arte e ambiente che si interseca con questioni sociali, come la preoccupante condizione dell’ecosistema marino destinata a ripercuotersi sulla vita dell’uomo. L’intenzione di Taylor è di far riflettere gli spettatori su queste tematiche, offrendo un punto di vista diverso per un futuro migliore anche sott’acqua.

La prima scultura di Taylor, Il Corrispondente Perduto – realizzata in collaborazione con un biologo marino e un centro di immersioni locale – è stata posizionata al largo delle coste di Grenada, in Giamaica, un’area distrutta dall’uragano Ivan. La scultura si è rapidamente trasformata e col tempo vi sono stati aggiunti altri elementi, ben 26 alla fine. Così è nato primo parco di sculture sommerso al mondo. Da questo momento in poi, i progetti di Taylor sono diventati sempre più ampi fino al giardino sommerso di Lanzarote. Dal 2009 i siti subacquei realizzati dall’artista sono quasi una ventina in giro per il mondo e i visitatori oltre mezzo milione.

Il Museo Atlántico di Lanzarote, a circa trecento metri dalla costa e a dodici metri di profondità, ospita un’esposizione di oltre 250 statue che raffigurano, a grandezza naturale, alcuni abitanti dell’isola selezionati da James deCaires Taylor, ormai pioniere di questa nuova frontiera ambientalista nel mondo dell’arte.

Per scoprire gli altri progetti di Jason deCaires Taylor puoi visitare il suo profilo Instagram.

Ph. courtesy Jason deCaires Taylor

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La urban culture secondo Lugosis

La urban culture secondo Lugosis

Anna Frattini · 3 giorni fa · Art

Luca Lugosis – a.k.a. Lugosis – è un tatuatore, street artist e artista italiano che ha collaborato con brand del calibro di Dr. Martens, Market, Nike e molti altri. La sua poliedricità rielabora la urban culture in una chiave strettamente personale, legatissima alla scena milanese.

Ora attivo su Berlino, viaggia per il mondo alla ricerca di nuovi stimoli e ispirazioni. D’altro canto, Milano rimane un luogo molto importante per Lugosis, partendo dalle suggestioni metropolitane fino alla community che si è costruito con il tempo.

I personaggi ideati da Lugosis si muovono con agilità fra tatuaggi, illustrazioni e graffiti e raccontano i suoi pensieri e la sua percezione del mondo. Fra personaggi strampalati e weirdos, la poetica di Lugosis ricompensa l’anti-convenzionale senza pregiudizi. In definitiva, la cultura suburbana e l’estetica dei cartoon millennial sono di grande ispirazione per l’artista.

Ora, ripercorriamo alcune delle collaborazioni più interessanti dell’artista. Da quella per Nike con t-shirt e felpe dove Lugosis reinventa il classico logo a quella più grafica con Dr. Martens, portata avanti insieme a Strato. Anche per Carhartt i due artisti hanno collaborato insieme nel 2021 nello store del brand a Weil am Rhein in Germania, il tutto curato da Colab Gallery.

Ph. courtesy Lugosis, Colab Gallery, Dr. Martens, Nike

Per tutti gli altri progetti di Lugosis qui il suo profilo Instagram.

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