“Old Enough To Know Better”, la nuova SS21 di IUTER

“Old Enough To Know Better”, la nuova SS21 di IUTER

Andrea Tuzio · 3 anni fa · Style

IUTER ha presentato la nuova collezione Spring/Summer 2021 chiamata “Old Enough To Know Better”. Un tributo alle origini del brand fondato a Milano nel 2002, un omaggio ai vecchi tempi in cui la crew di IUTER era giovanissima e un bel po’ fuori di testa. 

La collezione “Old Enough To Know Better” è caratterizzata da ben 4 collaborazioni: Frigidaire, Beavis & Butthead, Noyz Narcos e Ilona Staller, oltre a una selezione di grafiche e pattern di Studio Temp, Ray Martinez, Tommaso Garner, Filippo Antonioli e Daniel Sansavini. 

In questa SS21 IUTER ha collaborato con una delle riviste più rivoluzionarie della storia dell’editoria italiana e non solo, nonché fonte di ispirazione per magazine del calibro di Richardson, Frigidaire

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Nel 1980 Vincenzo Sparagna, instancabile direttore della rivista satirica Il Male, fonda Frigidaire assieme ai suoi collaboratori tra cui illustratori e grafici come Tanino Liberatore, Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari. 

Frigidaire ha fatto la storia dell’illustrazione: dai fumetti distopici di “Ranxerox” (di Liberatore e Tamburini), agli editoriali con protagonista Ilona Staller, fino alle inchieste nelle fumerie di shaboo nei peggiori meandri del sud-est asiatico. 

Sparagna ha scritto di proprio pugno il testo presente sui capi POLA su cui troviamo anche alcune Polaroid d’archivio, il testo rende l’idea di cosa è e cosa sarà per sempre Frigidaire. I capi COVER invece sono caratterizzati da un pattern all-over, un viaggio dentro i 40 anni di storia e copertine realizzate dai principali artisti che hanno preso parte al progetto nei vari decenni.

Non ha bisogno di molte presentazioni invece Ilona Staller, protagonista di altri capi contraddistinti da una sua foto di copertina su Frigidaire N. 53 del 1991 e dall’autografo dedicato a IUTER sulla schiena.

Altra collaborazione che richiama l’estetica 90’s è quella con il cartone animato più politicamente scorretto e metallaro mai disegnato, Beavis & Butthead. Un cult vero e proprio uscito dalla mente e dalla penna di Mike Judge nel 1991. I due protagonisti (Beavis & Butthead) sono due adolescenti americani indolenti e scansafatiche che passano le loro giornate sul divano a commentare i video musicali in rotazione su MTV dopo aver passato ore a creare problemi nella loro classe al liceo.

L’intera collezione Spring/Summer 2021 “Old Enough To Know Better” è disponibile sul webshop di IUTER.

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Damon Baker: il segreto è l’empatia

Damon Baker: il segreto è l’empatia

Anna Frattini · 22 ore fa · Photography

Damon Baker è famoso per i suoi celebrity portrait, ma al fotografo inglese non piace accostare la sua fotografia alla celebrity culture. I personaggi famosi che ritrae non sono altro che esseri umani, amici e persone con cui instaura una connessione vera. Sembra essere questo il dono di Damon: leggere dentro l’anima dei suoi soggetti riportandone la genuinità attraverso la forza empatica dei suoi scatti.

Ogni progetto scattato da Damon Baker è una storia. La grande forza comunicativa del fotografo si accosta a una vera e propria vocazione per lo storytelling. «Danzo con il mio soggetto, metaforicamente», dice Baker riferendosi alla genesi dei suoi lavori, per ottenere due versioni della stessa storia dentro i suoi scatti. Anche le dipendenze e le esperienze del fotografo relative a questo tema doloroso hanno un loro spazio all’interno degli scatti – a partire dalle atmosfere cupe che ritroviamo sullo sfondo di molte fotografie – lanciando un messaggio di rinascita e apertura.

Nella serie “There’s Something Beautiful”, uno degli scatti più potenti è quello dove il soggetto dorme abbracciato da un maglione in mohair, un elemento che Damon dice provenire proprio dal suo armadio, un pezzo di abbigliamento che lo fa sentire al sicuro. È proprio in questa fotografia che si riconosce tutta la forza empatica del fotografo, infallibile nel raccontare le emozioni dei suoi soggetti, chiunque essi siano.

Nelle fotografie c’è moltissimo anche di Baker stesso, soprattutto quando cerca il modo di raccontarsi attraverso i suoi soggetti. Prima scattando i soggetti in momenti di euforia o esaltazione, poi in momenti di vulnerabilità. La sua ricerca parla del modo di vedere il mondo e di salute mentale secondo la lente di un fotografo in grado di guardarsi e guardare dentro.

ph. courtesy Damon Baker

Damon Baker: il segreto è l’empatia
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L’idea di amore eterno di Valentina Sergi

L’idea di amore eterno di Valentina Sergi

Collater.al Contributors · 6 giorni fa · Photography

Valentina Sergi (1997) è una fotografa di moda con una passione per i colori pastello, i contrasti audaci e la vivacità delle immagini. Il suo lavoro professionale l’ha portata a fotografare una varietà di soggetti in location esclusive, e le sue fotografie sono diventate una presenza costante in molte note pubblicazioni di moda. Tuttavia, ciò che davvero distingue Valentina Sergi è la sua capacità di costruire una narrativa emozionante attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. I colori, il gioco di ombre e luci, i pattern, le mani delle persone, l’affetto di un abbraccio, i luoghi intrisi di nostalgia e le storie nascoste dietro una ruga sono tutti elementi che Valentina Sergi ricerca per creare un’estetica pura fatta di immagini che oscillano tra il reale e il surreale.

La Serie A-Mors: Un’Esplorazione Profonda dell’Amore

Uno dei progetti più significativi di Valentina Sergi è la serie intitolata A-Mors. Questa serie affronta il tema dell’amore in modo profondo e provocatorio. Si tratta di un amore autentico, un amore che è stato atteso con trepidazione, ma talmente forte da superare la resistenza di un cuore fragile. L’interessante gioco di parole nel titolo, dove “A-Mors” sembra derivare dal latino “a-mors” (senza morte), sottolinea l’eternità di questo sentimento. In questa serie, Valentina Sergi esplora l’idea di un amore eterno che supera le barriere temporali. Le sue fotografie catturano momenti di passione e affetto, ma al contempo, evocano una sensazione di trascendenza.

Le sue opere della Sergi sono emozionali e surreali, e dietro di esse si cela una forte elaborazione concettuale. Valentina comprende che la fotografia non è solo la registrazione di una realtà oggettiva, ma piuttosto la presentazione di storie, concetti e mondi così come li percepisce attraverso la sua esperienza personale, la sua cultura e il suo sentire.

Il suo legame tra cinema e fotografia è evidente, e questa contaminazione tra le arti le permette di portare innovazione nel suo lavoro. La fotografa ci lascia con una famosa citazione di Vincent Peters, il quale afferma: «Non si fa una fotografia solo con una macchina fotografica, ma si portano nell’atto fotografico tutte le immagini che si sono viste, i libri che si sono letti, la musica che si è ascoltata, le persone che si sono amate

Valentina Sergi presenterà un suo scatto alla mostra Collater.al Photography presso la Fondazione Matalon di Milano dal 22 al 24 settembre 2023.
Courtesy Valentina Sergi

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La maternità catturata da Wendy Symons

La maternità catturata da Wendy Symons

Collater.al Contributors · 1 settimana fa · Photography

Wendy Symons, una fotografa autodidatta olandese, intraprende un profondo viaggio attraverso il suo obiettivo, catturando momenti intimi della maternità senza alcun filtro. Wendy Symons possiede una notevole capacità di percepire la bellezza nei momenti quotidiani, quei dettagli piccoli e delicati spesso trascurati dal ritmo frenetico della vita. La sua fotografia è un’esplorazione sentita dell’esperienza umana in ogni fase della vita. Tuttavia, è l’esperienza della maternità precoce a occupare un posto speciale nel cuore di Wendy. La affronta con un obiettivo onesto e intimo, svelando il profondo legame tra una madre e il suo bambino.

L’ispirazione fluisce verso Wendy direttamente dalla natura stessa. Il potere curativo del mondo naturale influisce sul suo lavoro e diventa spesso la musa per i suoi prossimi scatti. Attraverso il suo obiettivo, Wendy trova conforto e ispirazione, fondendo senza sforzo i mondi dell’arte e della maternità. Lo stile di Wendy Symons è una testimonianza dell’autenticità e dell’essenza cruda della vita. Si affida esclusivamente alla luce naturale per catturare momenti genuini nel loro massimo splendore. Questa scelta infonde al suo lavoro un calore e una veridicità che rendono ogni fotografia una finestra non filtrata nelle vite che documenta.

Uno dei progetti straordinari di Wendy è Art Mama, in cui fonde i suoi due mondi, quello artistico e quello materno. Nel bel mezzo della pandemia, si è impegnata in questo viaggio introspettivo, tuffandosi nella sua vita di madre e artista. Il diario fotografico di Wendy dipinge un ritratto intimo dei suoi figli e di se stessa mentre affrontano le complessità della maternità durante tempi turbolenti. Le sue immagini sono un promemoria che il viaggio della maternità, sebbene imprevedibile e caotico, è un’esperienza condivisa che ci unisce tutti.

Wendy Symons presenterà un suo scatto alla mostra Collater.al Photography presso la Fondazione Matalon di Milano dal 22 al 24 settembre 2023.
Courtesy Wendy Symons

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La danza ritmica e malinconica negli scatti di Nanda Hagenaars

La danza ritmica e malinconica negli scatti di Nanda Hagenaars

Collater.al Contributors · 1 settimana fa · Photography

«La vita, come un fiume, scorre con il suo ritmo, portandoci in un viaggio colmo di tranquillità e turbolenza» – spiega la fotografa Nanda Hagenaars – «Nei momenti di calma, siamo avvolti dalle correnti gentili, come se fluttuassimo senza sforzo attraverso il passare del tempo. È in questi momenti che troviamo conforto, e il nostro spirito viene sollevato dalla serenità delle acque. Tuttavia, le acque tranquille possono trasformarsi in torrenziali rapide, sconvolgendo il nostro equilibrio e facendoci interrogare sul nostro scopo.»

Con queste parole, Nanda Hagenaars (1988) ci apre uno spiraglio sulla sua visione delle vita, fornendoci le indicazioni per comprendere i suoi scatti. Hagenaars cattura questi flussi e riflussi della vita attraverso la sua lente. Il suo lavoro può essere descritto come poetico, intuitivo ed emozionale, ed è guidato dal desiderio di tradurre i suoi sentimenti ed emozioni in immagini. Il concetto di tempo e atemporalità ha spinto Nanda a concentrarsi sulla fotografia in bianco e nero, una scelta che aggiunge profondità e atemporalità alla sua arte.

Connection Skins

Per Nanda, la fotocamera è più di un semplice strumento; è un simbolo di trasformazione. Ha contribuito a farle vedere la vita in nuovi modi, proprio come guardare attraverso la sua lente le ha mostrato prospettive fresche. Crede nell’uso della fotografia come mezzo per crescere e scoprire se stessa. «Non è sempre facile vedere le cose in modo diverso, ma mi sforzo di farlo,» dice. Questa filosofia si riflette nella sua pratica. Non vede solo l’acqua; vede anche il suo riflesso. Questo modo di vedere si estende a tutto ciò che cattura, sempre alla ricerca di nuove composizioni, sempre desiderosa di svelare una bellezza nascosta. Nanda gioca con la luce e l’ombra, creando una danza sia ritmica che malinconica.

«Proprio come il fiume intaglia il suo percorso nel paesaggio, così fanno le sfide che affrontiamo plasmarci. Le prove e le tribolazioni, i momenti di incertezza e dubbio, contribuiscono tutti alla nostra evoluzione personale. Ci insegnano resilienza, pazienza e l’arte dell’adattamento. Impariamo che la vera bellezza della vita non sta nell’assenza di ostacoli, ma nella nostra capacità di superarli. E mentre continuiamo il nostro viaggio, impariamo a fidarci del flusso della vita, sapendo che, proprio come il fiume, stiamo sempre evolvendo, sempre avanzando.»

Nel mondo di Nanda Hagenaars, ogni fotografia è un riflesso di questa filosofia. Con la sua lente come guida, ci invita a unirci a lei nell’esplorare i complicati intrecci della vita del fiume, trovando significato e bellezza in ogni scatto.

Nanda Hagenaars presenterà un suo scatto alla mostra Collater.al Photography presso la Fondazione Matalon di Milano dal 22 al 24 settembre 2023.

La danza ritmica e malinconica negli scatti di Nanda Hagenaars
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