Con Oleg Oprisco il tempo si ferma e cambia orizzonti, scende dalla macchina e ne cerca altri di più fantastici. L’artista ucraina riesce costantemente a sorprenderci con il suo stile surreale e fuori dal tempo in un climax di magia e consapevolezza artistica che pervade ogni scatto, aggiungendo frecce alla propria faretra. Frecce che sanno come e dove colpire.
…photography as sense
Le sue foto ci raccontano di un fantastico mondo abitato da figure misteriose, da un qualcuno che non esiste o che perlomeno non è su questo pianeta. E se questo “mister qualcuno” non dovesse esistere ci pensano lo spazio e la materia, pieni di vita propria, ad entrare in comunicazione con esso e la sua storia.
I ragazzi sono spaesati. Sono personaggi sognanti con gli occhi persi nel vuoto che cercano continuamente un contatto in un mondo che non gli appartiene, fatto di tanti punti interrogativi e pochissime risposte. L’unica chance che hanno è restare fermi e lasciarsi travolgere dalla surrealità della natura che li avvolge.