Se mai doveste trovarvi a camminare per la strade di Malaga e vi imbatteste davanti al fast food Pastrami, il consiglio è quello di entrarci.
Situato nel cuore della città, a prima vista sembra un semplice ristorante in cui sfornano in continuazione hamburger e patatine fritte ma, se prestate attenzione o semplicemente andate in bagno scoprirete che in realtà è molto di più.
Il progetto di questo fast food prevede, nei servizi igienici maschili, la presenza di una porta attraverso la quale è possibile accedere a un esclusivo club in stile anni ’20.
Vi starete chiedendo come è possibile o che strana idea possa essere, ma in realtà tutto ciò ha un nome e un vero concept alle spalle: si chiama speakeasy.
Per chi di voi non abbia la minima idea di che cosa sia, si tratta di un luogo che si mimetizza con altre attività totalmente diverse che possono essere piccoli market, baretti ecc. Insomma, ambienti innocui tanto che a primo sguardo, come da Pastrami, non è possibile captare l’esistenza di un’altra attività.
L’origine degli speakeasy risale al periodo del proibizionismo americano – fra il 1919 e il 1933 – in cui era entrata in vigore la legge che proibiva la vendita e il consumo di alcolici nell’intero paese. Per questo motivo gli americani trovarono un’escamotage per consumare questo tipo di bevande in luoghi mascherati, nascosti.
Tornando a noi: nel retro del fast food si trova la Discoteca Pastrami, progettata dallo studio di design Paco Lago ed è arredata in perfetto stile anni ’20 con decorazioni, pavimenti e bancone da bar interamente in marmo, specchi, luci neon e rivestimenti in vinile. Sembra un po’ di ritrovarsi in una festa a Long Island del Grande Gatsby. Lo studio, rispettando perfettamente la realtà retrò di quegli anni, ha voluto suscitare la curiosità degli ospiti inserendo delle vere chicche come l’ingresso capovolto del bagno maschile, la lounge resa più affascinante da un gioco di luci, fino alla porta dell’area VIP che trasmette la sensazione di entrare in un posto in cui sai che non dovresti ma lo fai comunque, una sorta di passaggio per l’inferno con luci rosse e la scritta Hell’s Vip.








Testo di Anna Cardaci