Lo scorso 15 settembre, l’artista italiano Edoardo Tresoldi ha presentato la sua ultima opera site-specific ideata per convivere con i luoghi e il paesaggio del parco artistico Arte Sella, in Trentino.
Simbiosi, una scultura che trova la sua definizione nell’unione tra architettura e natura, rappresenta anche un punto di svolta per il percorso dell’artista che, per la prima volta, alla trasparenza della rete metallica simbolo di Materia Assente ha accostato la materialità delle pietre locali.
Alta 5 metri e completamente aperta verso il cielo, l’opera corrisponde ad uno spazio di contemplazione che sfida la forza di gravità e il concetto convenzionale di rovina.
Se infatti l’ordine naturale delle cose vedrebbe quest’ultima definita da un processo di deterioramento, nel caso dell’opera di Tresoldi le regole cambiano e il disegno dell’artista interviene nella sua conformazione.

Simbiosi oscilla tra la dimensione terrena e quella spirituale e risponde al primordiale bisogno dell’uomo di fondersi con la natura circostante, di interpretarla e rappresentarla secondo i codici a lui più simili.
L’opera di Tresoldi vive un profondo legame con Arte Sella che, gravemente danneggiato da una tempesta dallo scorso anno, ha subito diversi cambiamenti dal punto di vista del territorio.
Simbiosi sorge proprio su una collina che prima dell’evento atmosferico non esisteva e si lega a lei grazie a connessioni volutamente create tra gli elementi architettonici e la natura.
Natura che, con il passare del tempo, si impossesserà dell’opera dando vita ad un percorso che cambierà l’installazione così come la conosciamo ora.
Un dialogo continuo tra l’uomo, il suo operato e il luogo che lo ospita nella sua accezione più positiva.
PH: ©Roberto Conte