Alla Garbatella, per esser precisi a via Caffaro, c’è un palazzo celebre.
Qualche anno fa sulla sua facciata troneggiava un Capitano Licantropo (n.d.r. Totti). L’opera era così bella e maestosa da piacere anche agli agenti atmosferici che con il passare del tempo se la sono pian piano portata via.
Il muro è rimasto per qualche tempo disadorno ma da qualche giorno è tornato a vivere e mostra orgoglioso sulla sua facciata un’opera tra l’Optical Art e l’Astrattismo Geometrico.
Gli artisti che si sono affezionati a questo muro a furia di cambiargli il look sono Sten & Lex, famosi come Fairey, sfuggenti come Banksy.
A settembre, ancora provate dal caldo romano, avevamo seguito gli eventi organizzati da NuFactory con la speranza di poter tornare qualche mese dopo a Garbatella per incontrare i due “irraggiungibili” street artist in occasione dell’evento culmine dell’Outdoor Urban Art Festival 2013, evento che aveva tra gli obiettivi quello di raggiungere attraverso la piattaforma di crowdfunding Eppela, entro quaranta giorni, la quota di 10.000 euro indispensabile per la realizzazione del muro alla Garbatella, una facciata di 12 metri per 27. Il tentativo dell’impresa era quello di realizzare, tramite un processo di finanziamento pubblico ripagato con una serigrafia dei due artisti in tiratura limitata, la prima opera di street art partecipata in Italia. Ad ottobre, qualche giorno prima della scadenza, l’obiettivo era già stato raggiunto grazie a 204 donatori. L’inizio dei lavori fissato per novembre.
A una settimana dall’effettiva inaugurazione dell’opera siamo andate a sbirciare tra le impalcature.
Ad un primo sguardo al palazzo di via Caffaro è evidente che il duo artistico, pur rimanendo fedele al bianco e nero di sempre, sta portando avanti un processo di crescita e cambiamento.
Linee ondulate, cerchi, righe e un accenno di colore rosso. Il progetto per la facciata, già mostrato a settembre, aveva messo in evidenza una volontà da parte dei due maestri dello stencil di sperimentare nuove geometrie e lasciare da parte i volti immensi, tanto quelli dei b-movies quanto quelli anonimi e vintage degli annuari rubati agli anni ’70, che sono stati i soggetti principali dei loro lavori passati. Donare questa volta alla Garbatella, con dispiacere dei tifosi romanisti, quello che loro hanno definito, un paesaggio astratto.
La ricerca artistica di Sten & Lex ha attraversato varie fasi, utilizzando oltretutto un processo faticoso, quello dello stencil, che non permette margini d’errore ed ha una natura effimera. Questa nuova facciata di sicuro non è l’arrivo, ma solo una tappa resa diversa dai suoi tratti peculiari e dalla partecipazione di un pubblico comune che l’ha voluta finanziare dimostrando, oltre che il suppporto nei confronti dei due artisti, la volontà di promuovere la street art nella Capitale.
Forse in futuro ci saranno dei muri neri da svelare con il tempo che passa e cambia, forse ci sarà l’astrattismo puro, forse torneranno i volti, forse decideranno di mostrare un po’ più di loro, forse rilasceranno più interviste, forse non faranno niente di tutto questo.
Se il futuro è futuro c’è un motivo, per adesso andatevi a godere il muro di Via Caffaro!
Articolo e intervista realizzati da Elena Fortunati e Aurora Bartiromo.