La carriera da produttore teatrale Florian Hetz si interrompe bruscamente a causa di una malattia cerebrale, da quel momento inizia a sentire la necessità di contrastare la perdita di memoria, per farlo corre in aiuto la fotografia, capace di fermare il tempo più di ogni altra arte.
Gli scatti diventano essenziali per fermare sensazioni e forme sperimentate lungo tutta una vita, le foto diventano così ricordi, da rappresentare nel modo più dettagliato possibile. Questa necessità si esprime tecnicamente avvicinandosi più possibile ai soggetti, con close-up che ispezionano porzioni di pelle e gesti in cui basta una mano per rimandare a una vibrazione sensuale, erotica o solo un gesto armonico.
Le vene ingrossate che si ramificano lungo braccia muscolose sembrano le strade contorte per arrivare al ricordo più vivido e chiaro, alla forma migliore della memoria. Parte del racconto fotografico di Florian Hetz è raccolto sul suo sito ufficiale o su Instagram, o nei progetti editoriali e nelle mostre curate in questi anni.
















