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“Deep Space”, sesso e fantascienza nell’iperspazio

Ricevere in carico la prima missione intergalattica può essere una benedizione, una maledizione o un’eccitante e spaventosa sorpresa. Nel caso di Brandon, l’astronauta protagonista di Deep Space – il cortometraggio del 2014 di Bruno Tondeur – è un’occasione semplice solo all’apparenza. Il suo compito è riuscire a trovare una specie intelligente su un altro pianeta, lasciare la sua famiglia a casa e imparare a convivere in un luogo sconosciuto pieno di dinamiche inaspettate. 

Le sue esplorazioni galattiche non gli riveleranno altro che un serraglio di creature intente solo a soddisfare i loro istinti più animaleschi e, solo quando il protagonista tornerà a casa, si renderà conto che sul suo pianeta la situazione non è poi così tanto diversa.

Con questo cortometraggio di fantascienza Bruno Tondeur ci racconta a suo modo i possibili effetti isolanti di un viaggio spaziale, l’entusiasmo di chi parte pieno di speranze e i più puri e impulsivi istinti naturali.
Ispirato a Barbarella e al fumetto francese Métal Hurlant, Deep Space fonde fantascienza e sesso in un modo molto insolito ed è realizzato con un’energia e uno stile incredibile.
Buona visione. 

 

– Guarda anche: “Oh, Darling!”, l’accidentale distruzione di una passione

“Deep Space”, sesso e fantascienza nell’iperspazio
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