Dipingere le nature morte per Drew Englander non è un modo semplice per rappresentare la realtà ma per mettere su tela una sensazione rispetto alla realtà, ovvero quella che tutto ciò che ci circonda sia in sostanza fluido. L’impossibilità di trovare un punto di vista oggettivo e rigido è un invito a guardare con leggerezza e curiosità costante ciò che ci circonda. Per farlo Drew Englander è come se scegliesse di far galleggiare su uno specchio d’acqua tutto ciò che è reale intorno a lui, con gli oggetti che iniziano a perdere una forma definita seguendo piuttosto un istinto imprevedibile.
L’acqua viene rappresentata dall’artista statunitese anche figurativamente. La dipinge mentre sgorga dal soffione di una doccia o all’interno di un vaso a nutrire mazzi di fiori. La quotidianità e la familiarità delle scene rappresentate – principalmente con l’aerografo – sono stranamente cupe, causa forse delle forme distorte che rendono tutto incerto e che in alcuni casi alterano così tanto la forma di alcuni oggetti comuni tanto da impedirne il riconoscimento.
Tra gli altri soggetti che Englander porta nelle sue opere ci sono elementi che accompagnano la sua quotidianità come gli strumenti musicali – la tastiera in particolare, apparecchi elettronici di tutti i giorni e schermi che trasmettono eventi sportivi.
Il taglio fotografico delle opere deriva principalmente da due grandi passioni dell’artista: la prima è quella per i fumetti e la seconda è quella per l’arte impressionista, dalla quale prende anche l’uso del colore e delle sue velature.










