Un repot del 2018 del National Museum of Women in the Arts ha fatto emergere come le opere di artiste femminili nei principali musei europei sono solo il 13% rispetto al totale, una sproporzione legata sicuramente al ruolo della donna nella storia ma ingiustificabile se pensato al circuito dell’arte contemporanea. Al Fotografiska di New York è pronta per essere inaugurata in relazione a questa tenedenza negativa una mostra fondamentale, nella quale sono esposte le fotografie di trenta artiste donne. Le immagini della mostra “NUDE” raffigurano un nudo creativo che si allontana nettamente per intenzioni e visione dalla pornografia, come spesso viene identificata questa espressione artistica da un pubblico superficiale e più gravemente dagli algoritmi, che cancellano il lavoro di creator sui social. L’intenzione degli algoritmi di difendere la sensibilità culturale dei suoi utenti contrasta nella mostra proprio con le venti differenti nazionalità di provenienza delle fotografe.

NUDE parte da un punto di vista femminile e da un’interpretazione del corpo e della femminilità, seguendo una visione fluida dell’identità di genere e dell’identificazione sessuale. I ritratti raccontano storie in cui non si da una definizione binaria del nudo, che non è solo maschile o femminile ma può subire fasi transitorie, durante le quali vedere i segni di operazioni sulla pelle.
Il direttore della mostra Johan Vikner ha dichiarato che “questa raccolta di artiste contemporanee che usano il corpo nudo come linguaggio, proprio o altrui per amore dell’arte, della bellezza, della rappresentazione, dell’espressione di sé, come soggetto e oggetto, è un esempio di ciò che è davvero la conoscenza del nuovo nudo artistico“. Tra le artiste esposte a NUDE ci saranno tra le altre Malerie Marder, Dana Scruggs, Julia SH, Bettina Pittaluga e Momo Okabe.
La mostra inaugurerà l’11 febbraio al Fotografiska di New York e sarà visitabile fino al primo maggio.






















