Le sale giochi tra i luoghi che pur essendo in larga parte superati dalle consolle portatili, continuano anche oggi a suscitare fascino, grazie a un design senza tempo, futuristico negli anni ’80 e dolcemente vintage nel 2022. Il fotografo Franck Bohbot ha dedicato a questi luoghi una delle sue ultime serie fotografiche, intitolata “Back to The Arcade“, un omaggio ai neon colorati, ai flipper e a quell’ultima moneta che poteva portare alla vittoria contro il boss finale.
Con l’uscita su Netflix della quarta stagione di Stranger Things proprio in questi giorni, torna forte quel sentimento di fascino nei confronti delle sale giochi, luogo frequentato dai protagonisti della serie e intorno al quale ruotano molte delle vicende raccontate. Così come nel prodotto di Netflix, anche negli scatti di Franck Bohbot le sale giochi diventano ambientazioni misteriose, nelle quali il tempo è sospeso in un clima sospetto.
Le insegne delle consolle e le luci che riflettono sulle manopole, sulle piste da bowling o sulle palle da biliardo creano un’atmosfera che è parte della memoria di molti millennials cresciuti tra gli anni ’90 e ’00.
Gli sguardi delle persone ritratte sono completamente immersi nello schermo, un flusso di pensieri che da mentale diventa digitale, creando un tutt’uno con i protagonisti dei videogiochi.
Gli scatti di Franck Bohbot sono realizzati a Los Angeles, le architetture degli edifici sembrano i set di qualche sitcom in cui i protagonisti avevano jeans stretti, giacche di pelle e capelloni, mentre le piastrelle sui muri sembrano ricreare un mondo a pixel, esattamente come quello dei videogame.
Le sale giochi sono un luogo tribale, in cui le persone consumano rituali intorno a totem ai quali fanno donazioni, in cambio di gioia e per sentirsi solitari e parte di una comunità.









