Tra le stampe giapponesi, anche in quelle antiche, non è difficile trovare nella varietà di soggetti e scene quotidiane, anche rappresentazioni di scene di sesso, tra umani ma anche con il più classico polipo, oggetto di fantasie erotiche metafisiche.
Con quel gusto metafisico e le ispirazioni all’iconografia giapponese, alla rappresentazione dei corpi nudi color cipria e alle macchie nere inchiostro di capelli, è ispirata anche la produzione dell’artista Sawako Kabuki. Diplomata come Graphic Design alla Tama Art University di Tokyo, Kabuki ha iniziato a lavorare per una casa di produzione di video porno, aspetto che deve averla aiutata a insistere nella sperimentazione sul corpo umano, nelle sue opere ora inteso come semplice elemento decorativo.


I corpi nudi di Sawako Kabuki riempiono le illustrazioni con la loro ripetitività, nulla li distingue tra loro, il corpo è la miniatura barocca in composizioni assurde, nelle quali una zuppa di salmone è appunto accompagnata a centinaia di piccole figure, mentre altre stanno per essere inghiottite appena prima di essere prese dei bastoncini.
L’elemento cromatico gioca un ruolo forte, in particolare il rosso, motivo ricorrente dei disegni, ma anche il nero dei capelli o le diverse tonalità di blu, dall’azzurro più tenue al blu di Prussia, quello della tradizione xilografica giapponese.
Sono tante le pubblicazioni e i premi nel campo dell’animazione nella carriera di Sawako Kabuki. È possibile scoprirne alcuni su Instagram e sul sito ufficiale dell’artista.