Nonostante il lockdown, nonostante i viaggi cancellati, nonostante i festival rimandati, quest’anno gli street artist non si sono arresi e hanno continuato a creare e a trasformare le strade delle città in musei a cielo aperto. Rivediamo insieme i migliori artowork di quest’anno!
Saype arriva a Torino con “Beyond Walls – Oltre i muri”
Due mani che si uniscono in una catena che abbatte i muri, sia fisici che mentali. É questa l’immagine che nel giugno del 2019 apparve, in tutta la sua maestosità, ai piedi della Tour Eiffel ed è la stessa immagine che quest’anno è apparsa anche a Torino.
Si tratta del lavoro di Saype, land artist franco-svizzero che un anno e mezzo fa ha dato vita al progetto “Beyond Walls – Oltre i muri“.
Come tutte le sue opere, anche quella torinese è stata realizzata nel più totale rispetto della natura, con una tecnica che l’ha portata a svanire in circa 90 giorni. Nonostante ciò, l’augurio è che la catena umana, fatta di valori e intenti comuni, riesca a resistere nel tempo.
L’affresco di Amaury Dubois in una Chiesa di Châtelaillon-Plage
Realizzata all’interno della Chiesa di Sainte-Madeleine di Châtelaillon-Plage, comune francese che affaccia sul mare, il lavoro dell’artista Amaury Dubois si è guadagnato il titolo di uno degli affreschi più grandi mai realizzati all’interno di una chiesa francese.

I soggetti di Dubois sono immagini che si possono ricollegare alla dimensione spirituale della Chiesa, ma anche alla località marittima che la ospita. Troviamo, infatti, le ammalianti onde del mare che si stagliano sul soffitto e che sono piene di lische di pesce, simboli dell’oceano ma anche della cristianità.

Walala Parade, il murale di Camille Walala a Londra
Quest’anno, Leyton High Road, una strada della zona orientale di Londra, si è riempita di colori e forme geometriche grazie a uno dei progetti d’arte pubblica più grandi della città.
Ad opera dell’artista di fama internazionale Camille Walala, è nata la “Walala Parade”, un murale realizzato sui toni del rosso, del blu, del giallo, del nero e del viola, per rendere più vivibile una zona grigia della città.
Infinite Cantabria, l’opera di Okuda San Miguel al Faro di Ajo

L’artista spagnolo Okuda San Miguel è tornato anche questanno a farci sognare con i suoi murales dalle dimensioni monumentali e multicolor.
Quello in questione è un intervento unico nel suo genere per la costa spagnola.
“Infinite Cantabria” è stata realizzata lavorando sulla superficie esterna del Faro di Ajo.
L’artista ha definito l’opera un omaggio alla ricchezza naturale della Cantabria, ai colori e alle texture tipiche della sua fauna, e alla sua diversità culturale caratterizzata da una grande apertura e modernità nei confronti del mondo.
“Kintsugi Court”, il campo in oro riqualificato da Victor Solomon
Quest’estate, per celebrare la ripresa dell’NBA, l’artista Victor Solomon ha trasformato un campo da basket fatiscente in una vera e propria opera d’arte utilizzando la tradizionale tecnica giapponese del Kintsugi.
Solomon e il suo team hanno riempito le vistose crepe di un campetto di Los Angeles con una speciale lacca di linfa d’albero spolverata con polvere d’oro, dando vita al “Kintsugi Court”.
Add Fuel, lo street artist che trasforma gli azulejos in murales
Passeggiando per le strade di Lisbona, oltre a rimanere affascinati dalle facciate di alcuni edifici completamente rivestite dai tipici azulejos, si possono ammirare i murales di Add Fuel che rendono omaggio a questa antica tecnica.
Quest’anno, Add Fuel ha terminato “Adapta”, un murale che ricopre l’intera parete esterna di un edificio in Rua da Senhora da Glória che mostra diversi pattern sovrapposti che ricordano proprio quelli presenti sugli azulejos.
I lavori di Add Fuel sono l’esempio perfetto di come l’arte contemporanea possa ispirarsi e rendere omaggio a tradizioni artistiche del passato.

“Safe House”, l’opera di Keer ispirata a Christo e Jeanne-Claude
Nell’anno della morte di Christo, che con la moglie Jeanne-Claude è diventato uno dei maggiori esponenti della Land Art, lo street artist Leon Keer ha voluto rendergli omaggio con l’opera intitolata “Safe House”.
Si tratta di un murales realizzato sulla facciata esterna di una casa e che simula il suo impacchettamento. Ovviamente il soggetto un omaggio agli Objets Emballé del famoso duo, ovvero degli oggetti di uso quotidiano, ma anche dei monumenti o degli elementi del paesaggio, impacchettati con stoffa e filo.
“Revolution”, l’ultima illusione ottica di John Pugh

Ci spostiamo nell’Illinois, a Ottawa, per rivedere l’opera realizzata da John Pugh e intitolata “Revolution”.
L’artista americano è famoso per i suoi murales “trick of the eye” ingannano lo spettatore facendogli credere che il muro di un edificio sia rotto e crepato e creando stupende illusioni ottiche iperrealiste. Anche con “Revolution” è riuscito ad ingannarci, regalandoci l’illusione che le donne raffigurate stiano letteralmente spostando un muro creando dei passaggi segreti.
“Escenografia Alimentaria”, l’artwork di Sabotaje Al Montaje
Matías Mata, meglio conosciuto come Sabotaje Al Montaje, artista originario delle Isole Canarie, quest’anno ci ha regalato “Escenografia Alimentaria”, un murales realizzato nel quartiere in cui vive a San Cristóbal de La Laguna, Tenerife.
L’artwork mostra due persone intente a mangiare del cibo invisibile e un contadino che lavora la terra. L’opera vuole far riflettere sull’importanza del consumo locale nella lotta per l’ambiente.